Caro diario,
oggi è un giorno importante!
E’ appena terminata una mediazione impegnativa, una di quelle che non pensavi proseguisse né tantomeno terminasse con un accordo, il tutto in 3 incontri e in 3 mesi e con soddisfazione espressa dalle parti e dagli avvocati per il percorso fatto insieme.
Un miracolo? Condivisione e lavoro direi…di tutti e per tutti…
Al che mi sono detta: Marta perché non scrivi un diario con spunti e riflessioni partendo dalle mediazioni e dalle persone?
Credo che nella nostra cassetta degli attrezzi sia utile mettere una buona dose di pensiero creativo e quale modo migliore di un diario?
Eccomi qui allora pronta a cercare di sviluppare un pensiero creativo condividendo con e per altri mediatori le mie esperienze ed i miei pensieri. Perché non si arriva mai, si impara e si cresce ad ogni mediazione..
Sin dal corso ci insegnano che, come facilitatori della comunicazione, rimettiamo le persone in comunicazione lavorando nel qui ed ora, in ascolto e alla ricerca dei bisogni nascosti dietro le posizioni.
Sembrerebbe una impresa titanica…
Ci insegnano tecniche, studiamo, ci prepariamo pensando di seguire una scaletta…e invece poi già alla prima mediazione ti accorgi che non c’è alcuna scaletta da seguire, tantomeno una tua scaletta!
Partiamo dal cd monologo del mediatore il momento in cui ci presentiamo, il primo contatto con le parti e con gli avvocati che li rappresentano.
Riflettendo sull’inizio della mediazione appena conclusa mi sono ricordata della mia presentazione:
“Buongiorno sono Marta d’Ovidio e sono la mediatrice incaricata per la vostra mediazione. Sono qui per voi, per ascoltarvi e accompagnarvi, con l’assistenza dei vostri avvocati, nel trovare una soluzione condivisa, efficace e soprattutto scelta da voi”.
Il momento della presentazione del mediatore è fondamentale. In pochi minuti dobbiamo dire chi siamo, cosa facciamo e soprattutto perché la mediazione può fare la differenza nell’affrontare e risolvere quel conflitto che in quel momento divide quelle persone.
“Tutto quello che mi direte e che vi direte nella mediazione è coperto dalla riservatezza. Qui nessuno vi giudica e siete liberi, sempre con rispetto, di esprimere i vostri pensieri e le vostre proposte. Siete voi i protagonisti e quindi lascerei a voi la parola. Se avete domande o dubbi sono a disposizione “
Più o meno ho detto così.. e ricordo di aver sorriso alla fine…beh io ho il sorriso facile e poi mi piace quello che faccio!!
Ma come? E la parte della imparzialità, dei benefici fiscali, delle sessioni separate?? Marta..Marta…
Quello è venuto dopo, nel dialogare, nel condividere…esiste un momento preciso, giusto o sbagliato, per farlo?
Come possiamo facilitare la comunicazione tra le parti se partiamo in quarta con un monologo di 15 minuti?? Nei panni di una delle parti mi annoierei dopo due minuti, forse anche meno, e in quelli dell’avvocato, che conosco molto bene, penserei che il mediatore vuole fare il “maestro” e che io al mio cliente ho già spiegato molto bene cosa sia la mediazione…
Mentre ci presentiamo osserviamo attentamente le parti e i loro avvocati, i loro volti, le posture, tutti quei segnali che ci parlano di loro..entriamo in relazione e capiamo quando fermarci, quando passare la parola, quando aggiungere elementi funzionali per la mediazione.
Sono una mediatrice giovane, non di età (tra un po’ arriverò ai 50 anni) ma dopo aver toccato quota 100 mediazioni in quattro anni sono convinta che il cd monologo del mediatore non sarà mai sempre uguale… perché noi non siamo gli stessi anche in una stessa giornata, le mediazioni non saranno mai uguali anche se della stessa materia e soprattutto le persone di ogni mediazione cambiano.
Bene, dopo questa chicca e perla di saggezza da mediatrice vado a festeggiare la giornata!
A prestissimo!
Marta