LA MEDIAZIONE NELLE DIVISIONI EREDITARIE E NELLO SCIOGLIMENTO DELLE COMUNIONI – della dottoressa Mutti

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Andare in Tribunale per risolvere una questione ereditaria che riguardi un testamento o una

divisione, o  \più in generale lo scioglimento di una comunione significa spendere molto, perdere

tantissimo tempo ed ottenere poco. Il rischio, ad esempio, che gli immobili in comunione vadano

all’asta e che vengano venduti ad un prezzo molto inferiore al valore, è assai concreto. Perché preferire questa soluzione ad un buon accordo, che in poco tempo, con poca spesa e con l’aiuto di importanti agevolazioni fiscali possa portare dei vantaggi per tutti?

Il secondo motivo riguarda un aspetto sul quale in Tribunale non solo non è possibile ottenere soddisfazione, ma di cui in sede giudiziaria non si discute affatto. Si tratta dell’aspetto personale ed emotivo, riguardo ai rapporti tra le parti. Molto spesso, soprattutto quando si tratta di questioni ereditarie, questo  aspetto è altrettanto importante, se non maggiormente rispetto a quello economico. Moltissime volte, infatti le parti arrivano in mediazione fortemente ed inevitabilmente condizionati da ciò che è accaduto nel corso degli anni, e che impedisce loro di tenere un comportamento razionale, tante che certe volte non si rendono conto di farsi del male da soli, pur di fare dispetto  ad un’altra parte, rispetto a cui ritengono di essere state penalizzate.

Un bravo mediatore, che ci mette tutta la sua passione, sarà in grado di risolvere  la questione e ad aprire un canale i comunicazione tra le parti, magari interrotto da anni, ristabilendo delicatissimi rapporti familiari,  con soddisfazione di tutti. Il ricorso alla via giudiziaria non farebbe che inasprire i rapporti con il rischio di non riprenderli più.

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