Al fine di deflazionare il contezioso giudiziario e favorire la conciliazione delle controversie, il Legislatore ha imposto la personale partecipazione delle parti agli incontri di mediazione, pena l’improcedibilità della successiva domanda giudiziale.
Tuttavia, in caso di impossibilità della parte a partecipare personalmente alle riunioni, la stessa potrà farsi rappresentare da altro soggetto, anche coincidente con il proprio avvocato, purché munito di procura speciale di carattere sostanziale, avente ad oggetto la partecipazione a quella determinata mediazione, nonché il conferimento del potere di disporre dei diritti sostanziali. Infine, tale procura dovrà essere redatta secondo le forme previste, dalle disposizioni normative vigenti, per la materia trattata in mediazione.
Pertanto, qualora la parte decida di partecipare alle riunioni di mediazione a mezzo del proprio difensore, quest’ultimo dovrà essere dotato di un’apposita procura speciale, diversa ed aggiuntiva rispetto alla procura alle liti ricevuta ai sensi dell’articolo 83 del codice procedura civile.
Sono Avvocato iscritto presso l’Ordine degli Avvocati di Como e mi occupo prevalentemente di diritto civile. Svolgo, inoltre, incarichi di Amministratore di sostegno e Curatore dell’eredità giacente, presso il Tribunale di Como.
Dopo aver conseguito la Laurea Magistrale in Giurisprudenza, ho iniziato la pratica forense, accorgendomi, sin da subito, di trarre maggior soddisfazione dalla conduzione delle pratiche stragiudiziali rispetto a quelle giudiziali e, pertanto, nel 2011 mi sono iscritta ad un corso di formazione per mediatori civili e commerciali, divenendo così mediatore ancor prima dello scadere del termine obbligatorio di praticantato.
Nel corso degli anni, operando come mediatore ho potuto apprezzare le enormi potenzialità dell’istituto di ADR, con specifico riferimento alla possibilità per le Parti di definire le controversie attraverso accordi aventi – persino – oggetti più ampi, rispetto a quelli indicati nella domanda introduttiva del procedimento.
Ho scelto DPL perché applica un modus operandi molto attento alle emozioni ed alle sensazioni delle Parti, preoccupandosi in primo luogo di accogliere le persone, a prescindere dalla materia trattata in mediazione.