Di recente, in provincia di Como, un’anziana è stata trovata morta nella sua casa, tre anni dopo il suo decesso. E Marinella – così si chiamava – è stata trovata non perché qualcuno la stesse cercando, ma soltanto perché le piante del suo giardino erano state compromesse dalla forza del vento e rappresentavano un pericolo per i confinanti. Se non ci fosse stato quel vento di eccezionale intensità o se quelle piante avessero resistito alle intemperie, chissà quanto tempo sarebbe rimasta lì, in attesa di essere trovata e di avere una degna sepoltura. Probabilmente Marinella non aveva solidi legami familiari e forse neppure era in grado di chiedere aiuto.
Uno strumento giuridico che può contrastare la solitudine e l’abbandono degli anziani, che non hanno la fortuna di avere una famiglia al loro fianco, è l’amministrazione di sostegno, che consente di affiancare ai beneficiari un amministratore per lo svolgimento degli atti di ordinaria e straordinaria amministrazione, con il compito di curare i loro interessi, nonché l’obbligo di depositare il rendiconto annuale del proprio operato, al Giudice Tutelare.
Avv. Alice Tumbiolo
Sono Avvocato iscritto presso l’Ordine degli Avvocati di Como e mi occupo prevalentemente di diritto civile. Svolgo, inoltre, incarichi di Amministratore di sostegno e Curatore dell’eredità giacente, presso il Tribunale di Como.
Dopo aver conseguito la Laurea Magistrale in Giurisprudenza, ho iniziato la pratica forense, accorgendomi, sin da subito, di trarre maggior soddisfazione dalla conduzione delle pratiche stragiudiziali rispetto a quelle giudiziali e, pertanto, nel 2011 mi sono iscritta ad un corso di formazione per mediatori civili e commerciali, divenendo così mediatore ancor prima dello scadere del termine obbligatorio di praticantato.
Nel corso degli anni, operando come mediatore ho potuto apprezzare le enormi potenzialità dell’istituto di ADR, con specifico riferimento alla possibilità per le Parti di definire le controversie attraverso accordi aventi – persino – oggetti più ampi, rispetto a quelli indicati nella domanda introduttiva del procedimento.
Ho scelto DPL perché applica un modus operandi molto attento alle emozioni ed alle sensazioni delle Parti, preoccupandosi in primo luogo di accogliere le persone, a prescindere dalla materia trattata in mediazione.