L’era del digitale in mediazione – della dottoressa Maria Naccarato

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Il Decreto Legislativo n. 216 del 27 dicembre 2024 segna una trasformazione
significativa nel sistema di mediazione, introducendo innovazioni legate
all’uso della tecnologia. Una delle modifiche più rilevanti riguarda la
possibilità per le parti di partecipare alle sessioni di mediazione tramite
collegamento audiovisivo da remoto. Ciò rende la partecipazione
telematica una soluzione facoltativa, ma sempre più richiesta per
rispondere alla crescente domanda di flessibilità. Questa modalità
sebbene opzionale, serve a garantire una comunicazione efficace tra le
parti, assicurando che entrambe siano visibili e udibili durante l'incontro,
evitando possibili abusi. Oltre a questa novità, un altro aspetto cruciale
riguarda la gestione degli atti. Questi devono ora essere firmati
digitalmente secondo le regole del Codice dell’Amministrazione Digitale
(CAD), con il consenso di tutte le parti coinvolte. In mancanza dello
stesso, la firma sarà apposta in modalità analogica, ma sempre con la
supervisione del mediatore. Quest’ultimo garantirà l’autenticità e
l’integrità dei documenti. Quest’evoluzione giuridica risponde a
precedenti incertezze legali riguardo alla validità; degli atti digitali,
confermando la loro piena efficacia probatoria. La giurisprudenza ha già
accolto positivamente l’uso delle tecnologie in mediazione, come
dimostrato dalla sentenza della Corte di Cassazione n. 25468/2018 che
ha validato la firma elettronica qualificata in mediazione. Inoltre la
sentenza n. 3562/2020 del Tribunale di Milano ha riconosciuto l’efficacia
di un accordo raggiunto tra le parti tramite collegamento remoto. E
ancora la Corte di Cassazione con la sentenza n. 18573/2021, ha
ribadito la validità degli atti digitali in mediazione, consolidando il quadro
giuridico a favore della telematica. In questo contesto, l’introduzione
della mediazione telematica non solo semplifica e accelera i
procedimenti, ma contribuisce anche a ridurre i costi ei tempi legati a un
processo tradizionale. Gli organismi di mediazione sono quindi chiamati
ad adeguarsi alle nuove normative, investendo in tecnologie avanzate e
formando il personale per garantire una gestione sicura e conforme ai
nuovi standard digitali. Un aspetto fondamentale sarà anche la
conservazione digitale dei documenti che garantirà la sicurezza dei dati
nel lungo periodo. L’adeguamento tecnologico, sebbene impegnativo, è
un passo necessario per rispondere alle esigenze di un sistema
giuridico che punta a diventare più efficiente e accessibile. Con queste

innovazioni, il sistema di mediazione italiano si prepara a rispondere in
modo più tempestivo alle sfide del futuro, consolidando nel
contemporaneo la validità degli atti digitali e la partecipazione remota.
Maria Naccarato

Per le fonti:
 Decreto Legislativo n. 216 del 27 dicembre 2024
 Decreto Legislativo n. 149/2022
 Legge 67/2014
 Sentenze Corte di Cassazione: n. 25468/2018, n. 18573/2021, n.
16798/202
 Sentenza Tribunale di Milano n. 3562/2020

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